Battlefield Hardline: recensione della campagna single player

Siamo rimasti piacevolmente colpiti, diversi mesi fa, di fronte alla notizia che EA e Visceral Games avevano deciso di spostare l’ambientazione del prossimo Battlefield, denominato Battlefield Hardline, dai classici territori di guerra alle comuni strade cittadine. L’esperimento ci ha incuriosito, e come noi anche migliaia di utenti, che all’uscita del titolo, il 19 marzo scorso, si sono subito fiondati a provare la campagna in single player. Sarà stata soddisfacente? Lo scopriamo nei prossimi paragrafi.

Battlefield Hardline, un netto taglio con il passato

Per poter ambientare Battlefield Hardline nelle strade di una città, Miami per la precisione, gli sviluppatori hanno dovuto abbandonare temporaneamente lo scenario battagliero nel quale si affrontano due eserciti, oppure un esercito contro un gruppo terrorista, e si sono dovuti concentrare sulla più classica delle “guerre”, ovvero quella tra guardie e ladri. Nella campagna in single player infatti vestiremo i panni di un poliziotto che deve dare la caccia ad una banda di narcotrafficanti ma che poi, a causa di alcuni agenti corrotti, viene incastrato e si ritrova dall’altro lato della barricata. Se nella campagna in single player vestiamo i panni sia delle guardie che dei ladri, in quella multiplayer avremo la possibilità di scegliere, di volta in volta e di mappa in mappa, se stare da una o dall’altra parte.

Il comparto tecnico

Dal punto di vista tecnico, Battlefield Hardline presenta luci e ombre. Le luci riguardano essenzialmente il comparto grafico che ha raggiunto una qualità mai vista prima, non raggiunta nemmeno dall’avversario di sempre, ovvero Call of Duty. I 1080p e i 60 fps si vedono tutti, specialmente nelle cutscene che a volte sembrano un vero e proprio film, mentre la fluidità e la qualità non diminuiscono nemmeno nei momenti di gioco più concitati. Ottimo anche il doppiaggio in italiano.

Le ombre purtroppo ci sono e riguardano la giocabilità in auto e l’intelligenza artificiale. Il rischio per Battlefield Hardline era di sembrare l’ennesima copia di GTA nella quale un utente giocava un po’ fuori dall’auto e un po’ in auto, preso tra inseguimenti, speronamenti e così via. Per questo motivo gli sviluppatori hanno voluto rendere un po’ diversa l’esperienza in auto, introducendo la visuale in prima persona ed uno stile di guida un po’ differente. Il risultato però non è proprio il massimo, la giocabilità è molto inferiore a quella di GTA (ma anche di altri titoli di guida in città). Va però detto che è la prima volta che la saga si cimenta in questo fondamentale (è ben diverso guidare i carri armati nel deserto) e diciamo che come punto di partenza è positivo. Molto negativa invece, a nostro avviso, è l’intelligenza artificiale. A parte il fatto che i nemici si possono sorprendere alle spalle molto facilmente, fin troppo dato che non si accorgono che state arrivando nemmeno se gli arrivate di fianco, ma poi basta mostrare il distintivo che subito loro si arrendono e buttano le armi a terra. Anche se magari sono in 4 e voi uno solo, alzano le mani e si fanno arrestare. In tutto il gioco mi sarà capitato di vedere solo una o due volte i banditi reagire per non essere arrestati.

Conclusioni

Ricordando che in questa recensione ci siamo limitati esclusivamente alla campagna in single player, mentre il punto di forza di Battlefield è quella in multiplayer, è arrivato il momento di dare un voto al titolo. La nostra valutazione è tutto sommato positiva, la storia è interessante, il livello grafico magnifico e la giocabilità accettabile. Se non fosse per l’intelligenza artificiale un po’ “stupida”, e la normale longevità scarsa, il voto sarebbe stato molto più elevato. Possiamo comunque dare un bel 7,5 a Battlefield Hardline.

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