Sarebbe dovuto essere il biglietto da visita della Xbox One ma si è rivelato un vero e proprio boomerang. Far arrabbiare i fans della saga di Halo è molto difficile, loro sono di solito tra i più fedeli e affezionati tra quelli del mondo videoludico, ma Halo: The Master Chief Collection si può definire un vero e proprio disastro. Forse non abbastanza da far migrare i milioni di fedelissimi verso la PlayStation, ma di certo non è un buon biglietto da visita per Microsoft. Quel che viene da pensare è: se questo gioco che è così importante è anche così scandaloso, chissà cosa combinerà Xbox One con titoli meno importanti!
A due mesi dall’uscita, il gioco non è ancora pronto
Halo: The Master Chief Collection non è nato esattamente sotto una buona stella. In molti si sono infatti arrabbiati perché, acquistando il formato fisico del gioco, si aveva accesso soltanto alla versione offline, mentre per poter giocare online c’era bisogno di scaricare oltre 20 giga di patch. Una patch che, tra l’altro, è stata anche rimandata e non è stata disponibile al day one. Ma pazienza, per Halo questo ed altro. Il problema è che, 2 mesi e mezzo dopo l’uscita, il gioco non si può definire ancora completo. Questi i principali problemi riscontrati nei forum:
- Halo CE Playlist: le partite in multiplayer venivano create in maniera sbagliata. In campo infatti si ritrovavano a giocare squadre composte da 2 utenti contro 3, e i respawn avvenivano in punti della mappa terribili, per esempio davanti al nemico con il fucile già spianato.
- Halo 2 Anniversary: i crash sono all’ordine del giorno e a volte per i matchmaking bisognava aspettare anche 6-7 minuti e a volte di più.
- Halo Championship Series playlist: circa 20 minuti di attesa per giocare una partita, impossibile!
- Team Slayer playlist: stessa attesa di sopra.
- Halo 2 Classic: il matchmaking è più rapido, ma un bug presente nel timer del respawn costringe chi muore ad un tempo di inattività eccessivamente lungo.
- Big Team Battle playlist: tempi di attesa superiori ai 10 minuti e bug che facevano a volte uscire i giocatori a pochi secondi dall’inizio della partita.
- Team Hardcore playlist: tempi di attesa un po’ lunghi ma accettabili. Qui il problema è che a volte il tempo di respawn restava congelato, portando ad attese eccessive.
Solo Halo 3 e 4 non sembrano avere creato grossi grattacapi.
La rabbia del pubblico
Ovviamente per far felice il pubblico, il requisito necessario è che i tempi di matchmaking e di respawn siano abbreviati. Un disagio che se avviene pochi giorni dopo l’uscita ci può pure stare, ma considerando che ancora oggi, a fine gennaio dopo che il gioco è uscito ad inizio novembre, continuano a capitare, vuol dire che c’è qualcosa che non va. E purtroppo i bug citati non sono nemmeno gli unici. A volte il gioco va in freeze, altre si blocca durante la ricerca, cercare i propri amici del party è quasi impossibile e a volte ci ritroviamo nella squadra avversaria, le partite iniziano e poco dopo i giocatori abbandonano la partita, probabilmente involontariamente. E la lista potrebbe proseguire.
Migliaia di persone hanno acquistato questo gioco, spinte dalla voglia di rivivere le emozioni provate con la prima Xbox e con la 360, rimasterizzate in HD, ma sono rimaste deluse. Il timore adesso è che Halo 5 ripresenti gli stessi problemi e si spera che 343 Industries abbia imparato da questo flop tremendo, altrimenti quello sì che potrebbe essere un colpo mortale al franchising e alla stessa Xbox One.