Il 2014 ormai è agli sgoccioli e a breve comincerà un anno pieno di novità nel mondo videoludico. L’anno che ci lasciamo alle spalle però non è stato di certo da sottovalutare, ed anzi è stato uno dei migliori per l’industria sia dal punto di vista del fatturato che della qualità. Anche per noi è arrivato il momento di tirare le somme e stilare l’ormai top 10 di fine anno, ovvero la classifica dei migliori 10 videogiochi che, secondo la nostra redazione, hanno allietato le nostre ore di gioco nell’ultimo anno.
Decimo posto per La Terra di Mezzo: L’ombra di Mordor. Una scelta molto coraggiosa per gli sviluppatori visto che solitamente gli spin-off non sono un grande affare, e gli spin-off di una saga andata male sono anche peggiori. E invece la qualità, grafica e tecnica, di questo action game ispirato ai romanzi di Tolkien è davvero apprezzabile, tanto da renderlo uno dei migliori regali di Natale dell’anno.
Al nono posto sentiamo di dover premiare Konami per PES 2015. Lo sforzo per cercare di sorpassare FIFA è notevole, e le novità apportate quest’anno sono molteplici. Molte di più di quelle di FIFA che anzi, sembra sempre troppo uguale a se stesso. Dal MyClub al nuovo motore grafico, fino allo sbarco su next-gen, PES 2015 si merita decisamente il suo posto nella top 10 dell’anno.
Ottavo posto per Far Cry 4, titolo sempre molto spettacolare. Sparatutto in prima persona, ci fa vivere e viaggiare per davvero nelle affascinanti lande dell’Himalaya. Forse l’unica pecca è che assomiglia fin troppo a Far Cry 3, ma di certo giocandoci non ci si potrà mai annoiare. E poi migliorare FC3 non era per nulla un’impresa semplice.
Al settimo posto piazziamo Super Smash Bros, titolo per Wii U e 3DS che finalmente introduce la lotta anche sulle console Nintendo. Chi l’ha detto che queste piattaforme sono solo per bambini? Certo, non vedremo le fatality di Mortal Kombat o i colpi proibiti di Tekken, ma vedere combattere Mario, Zelda e gli altri personaggi Nintendo è sempre un bel vedere.
Sesto posto per Assassin’s Creed Unity, un prodotto come sempre spettacolare, grazie al supporto della next-gen. L’ambientazione della Rivoluzione Francese era piuttosto scontato, ma il prodotto di Ubisoft è tutt’altro che scontato. Divertente ed appassionante, avrebbe meritato qualche posizione in più se non fosse per i tanti, troppi problemi legati ai bug e ai vari malfunzionamenti che hanno reso impossibile giocarci per circa un mese.
Al quinto posto arriva Watch Dogs, presentato in pompa magna ha commesso forse l’unica leggerezza di somigliare troppo a GTA. Ma superando questo scoglio si può notare come si tratti di un gioco davvero ben fatto, molto curato nei particolari, longevo e divertente.
In quarta posizione inseriamo Mario Kart 8, uno dei migliori titoli di Super Mario mai usciti su Nintendo. La serie Kart non rischia mai di assomigliare troppo a se stessa, per fortuna.
Sul gradino più basso del podio piazziamo Dragon Age: Inquisition, il sogno di tutti gli appassionati di giochi di ruolo. Lunghissimo, mette a disposizione un enorme quantità di scelta per i giocatori, e a tutto ciò si aggiunge anche una qualità grafica davvero non indifferente, la quale non sempre si trova nei titoli del genere.
Medaglia d’argento per Destiny, una delle principali novità del mondo videoludico degli ultimi 5 anni. Destiny permette di provare un gioco che è al contempo uno sparatutto in prima persona, azione e gioco di ruolo, il tutto in online con altri utenti umani. Il tentativo di portare l’esperienza di Warcraft sulle console sembra funzionare.
Ma il gioco più bello dell’anno è sicuramente GTA 5. Sì, è vero che risale a fine 2013, ma in questo caso consideriamo l’uscita per next-gen di poche settimane fa. GTA per next-gen è praticamente un altro gioco. Parte dalla base del titolo per old-gen e la allarga con tutte le espansioni, ma con più auto, più missioni, una città più grande, tantissime novità tra le quali la principale è la visuale in prima persona. Anche GTA, al pari di Dragon Age, è un gioco pressoché infinito, con in più il merito di piacere anche ad un pubblico più variegato.